Come bisogna respirare nella corsa. Ecco tutte le informazioni.
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Come bisogna respirare
nella corsa.

Come bisogna respirare
nella corsa.

Respirare nella corsa.

Come bisogna respirare nella corsa è sicuramente uno dei maggiori dubbi che spesso porta il podista alla ricerca di informazioni. Cerchiamo di far chiarezza capendo come funziona il nostro corpo, come reagisce alla richiesta maggiore di aria e come gestire il tutto.

 

Bisogna considerare che con l’aumentare dell’impegno fisico, la richiesta da parte dell’organismo di aria aumenta e di conseguenza vi è un aumento progressivo sia della frequenza sia dell’ampiezza dell’atto respiratorio.

 

Questo aumento che è proporzionale all’entità dello sforzo, sia ha fino a quello che viene definito “punto critico”, oltre il quale gli atti respiratori crescono in misura maggiore rispetto allo sforzo prodotto. Si comincia ad entrare nella fase di affanno, situazione in cui l’organismo richiede una grande quantità di ossigeno che causerà una squilibrio nel rapporto ottimale ampiezza/frequenza. Si avrà un ulteriore aumento in frequenza, a danno dell’economia respiratoria e facendo peggiorare la situazione.

 

Bisogna notare che quando si passa dallo stato di riposo a quello attivo, inizialmente vi è un eccesso respiratorio rispetto al lavoro che si sta compiendo che dà la sensazione di faticare più di quanto ci si aspettasse e poi, se la richiesta è costante e non alta, si assesta su un livello più basso: si ha cioè la cosiddetta rottura del fiato o secondo fiato (Sds; ott-dic 2015).

 

Come respirare:

va privilegiata la via nasale che attraverso una rete di capillari e muscose permette di purificare, riscaldare e inumidire l’aria in entrata.

All’aumentare dell’intensità del lavoro e della maggiore richiesta di aria, la bocca diviene la principale via.

Non va dimenticato che il respiro può essere influenzato anche dalle tensioni interne. Stati di stress, agitazione o altre situazioni che ci pesano possono incidere negativamente sugli atti respiratori. In questi casi non è raro intraprendere un percorso di rilassamento respiratorio, percercezione e controllo. Elementi che permetteranno di ristabilire un giusto rapporto frequenza/ampiezza di ogni singolo atto respiratorio.

“La regola semplice e’ che ognuno deve respirare così come gli risulta naturale” (McArdle,Katch,Katch 1997)

Buon respiro.

Vi aspettiamo a Firenze, Roma o in giro per l’Italia a correre con noi.

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